Scelte, criteri e decisori

Le decisioni avvengono sempre considerando – in maniera più o meno consapevole – le possibili conseguenze delle azioni da intraprendere a seguito delle decisioni stesse. La natura delle conseguenze, altrimenti denominate effetti (o impatti è molteplice).

Lo stesso avviene nella selezione di un intervento di regimazione fluviale, dovendo considerare gli impatti sull’ecosistema (ad esempio derivati dal calcolo degli indici sopra descritti), nonché gli impatti economici e sociali, a breve e lungo termine.

Inoltre, a questi tipi di valutazioni prendono parte più decisori, spesso con punti di vista in contrasto tra loro.

Il processo decisionale

In generale, una volta fissati gli obbiettivi di un qualunque intervento territoriale, ogni analisi multicriteriale prevede che si individuino preliminarmente:

a) tutte le possibili alternative progettuali in grado di soddisfare gli obiettivi dell’intervento;

b) i criteri di scelta, da gestire attraverso una lista di indicatori capaci di tenere conto dell’influenza delle diverse “tipologie di ambiente” sulla scelta finale;

c) i decisori da coinvolgere, insieme alle loro scale di preferenza;

d) gli effetti di ogni alternativa costruttiva rispetto a tutti gli indicatori considerati.

Una volta strutturato il processo decisionale, gli strumenti di analisi, attraverso opportune procedure di calcolo, provvedono a combinare priorità individuali ed effetti progettuali in modo da stilare alla fine una classifica di preferenze in base ai punti di vista soggettivi di ogni decisore.

Pertanto, l’analisi multicriteri non rappresenta un classico metodo di ottimizzazione, bensì fornisce una piattaforma di calcolo organizzata in modo da rendere trasparenti ed esplicite le diverse fasi del processo decisionale. Non si cercano, così, soluzioni ottime, bensì soluzioni di compromesso in grado di mediare quanto più possibile tra le diverse preferenze dei decisori coinvolti.